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24/11/2022 207
REDDITO DI CITTADINANZA: COME CAMBIA DAL PROSSIMO ANNO

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Il reddito di cittadinanza, sussidio introdotto nel 2019, è arrivato al capolinea. La legge di Bilancio del Governo Meloni introduce una serie cambiamenti al sussidio tra cui un’uscita graduale dall’attuale sistema di sovvenzioni e l’avvio di una riforma che introduca assegni da destinare alle categorie fragili e agli inabili al lavoro. A chi può lavorare la riforma, invece, offrirà programmi di formazione e di collocamento al lavoro. Fino all’abrogazione del sussidio dal primo gennaio 2024.

Nell’immediato e per tutto il 2023 chi è beneficiario del reddito non vedrà alcun cambiamento. Ma a partire dal prossimo 2023 l’assegno verrà gradualmente cancellato per coloro che sono abili al lavoro e nello specifico:

  • alle persone tra 18 e 59 anni (abili al lavoro, ma che non abbiano nel nucleo familiare disabili, minori o persone a carico con almeno 60 anni d’età ed escluse anche le donne in gravidanza) il reddito è prorogato al massimo per altri 8 mesi, introducendo un periodo di almeno 6 mesi di partecipazione a un corso di formazione o di riqualificazione professionale, pena la perdita dell’assegno. 

Il reddito si potrà perdere anche nel caso in cui si rifiuti la prima offerta di lavoro congrua. Inoltre saranno intensificati anche i controlli e le verifiche sulle regole di decadenza.

  • Per i percettori non occupabili (circa due su tre, secondo le stime) è stabilito che continueranno ad avere il sostegno anti povertà fino alla fine del 2023. A partire da gennaio 2024 si vedranno assegnare una nuova forma di sussidio, dedicata esclusivamente ai poveri e alle categorie fragili.

Il risparmio calcolato dal Ministero dell’Economia (circa 734 mln di euro) sarà utilizzato per finanziare un apposito fondo previsto dalla riforma e dedicato al sostegno alla povertà e all’inclusione. I dati Inps indicano in 1,039 milioni il numero medio annuo dei nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza: di questi i nuclei interessati sarebbero, appunto, oltre 400 mila, mentre 635 mila non sarebbero toccati.

Dal 2024, il reddito di cittadinanza sarà sostituito da due nuovi sussidi: il primo è destinato alle categorie fragili e ai poveri che non possono lavorare; il secondo è strumento di politiche attive dedicato alle persone in grado di lavorare, che beneficeranno non più del reddito, ma di programmi di formazione e collocamento al lavoro.

L’indicazione del governo è di interrompere la possibilità di presentazione delle nuove domande già dai primi mesi del 2023. Questa la strada tracciata dal nuovo governo Meloni.